Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati

“Secondo gli scienziati, le abitudini si formano perché il cervello è sempre alla ricerca di modi per risparmiare energia. Se venisse lasciato ai propri meccanismi, il cervello cercherebbe di trasformare ogni routine in abitudine, perché le abitudini permettono alla nostra mente di ridurre gli sforzi.”

Un modo elegante per sottolineare che il cervello è un organo pigro e, come tale, fa tutto ciò che è nelle sue possibilità per ridurre la fatica e risparmiare energia. L’abitudine, meccanismo automatico e consolidato, è il grande alleato del cervello, perché ogni volta che si forma, questo organo meraviglioso non partecipa più al processo decisionale; l’abitudine si realizza mentre il cervello pensa ad altro.fattore 1%. piccole abitudini per grandi risultati
Questa premessa è necessaria per comprendere la potenza del “fattore 1%” di cui parla Luca Mazzucchelli nel suo libro “Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati”. Premessa importante, perché non tutte le abitudini sono negative, ma soprattutto perché se capiamo come funzionano, possiamo attivarci per gestire e indirizzare, almeno in parte, questo processo imprescindibile per qualsiasi essere umano.
Le abitudini sono un elemento ineliminabile, ma non ingestibile e fuori da qualsiasi possibilità di controllo.
Il circolo dell’abitudine è semplice ed estremamente potente, basato su pochi passaggi: di fronte a un segnale, di fatto un bisogno, si attiva una routine di comportamento il cui risultato è una gratificazione. Semplice vero?
 Luca Mazzucchelli, che conosce molto bene i meccanismi che regolano la nostra mente, ha deciso di partire proprio dal circolo dell’abitudine e dal suo essere tutt’altro che ineluttabile, per dimostrare che siamo noi la causa e l’origine delle nostre abitudini, brutte o belle che siano. Nel nostro comportamento non c’è nulla di irreversibile. Non è vero che le condizioni di vita di ciascuno di noi non sono modificabili; non è vero che le abitudini ci accadono nostro malgrado. Il vero unico grosso ostacolo del quale acquisire consapevolezza è il tempo del cambiamento.

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Per cambiare le cose ci vuole tempo e spesso noi non ce lo concediamo. Tutte le volte che decidiamo di voler cambiare ci comportiamo come se avessimo a disposizione il genio della lampada in grado di trasformarci in un attimo: se non funziona subito, allora non funzionerà mai. Lo abbiamo detto all’inizio: il cervello è pigro e il cambiamento richiede molta energia e altrettanta determinazione. Il cambiamento è un processo che non si realizza in modo istantaneo, soprattutto se è di grossa entità. Il fattore 1% è l’elemento che ci permette di darci un obiettivo nella quasi assoluta certezza di riuscire a realizzarlo. Il fattore 1% è il primo passo per arrivare al risultato 100%. È l’alleato più potente che abbiamo, addirittura più della motivazione, che a volte confondiamo con l’entusiasmo che, per sua stessa natura, ha una durata limitata nel tempo. Tutti i cambiamenti, tutti gli obiettivi, piccoli o grandi che siano, si ottengono attraverso un percorso a tappe, in cui ogni tappa rappresenta un piccolo risultato intermedio, quel fattore 1% la cui somma diventa il fattore 100%. Il metodo più efficace secondo Luca Mazzucchelli è il “cambiamento evolutivo”, che permette di introdurre all’interno dei vecchi schemi che vogliamo modificare piccole variazioni che rompono l’equilibrio consolidato e creano i presupposti per evoluzioni progressive. Se è vero che le abitudini non si possono eliminare, perché il cervello senza non potrebbe sopravvivere, è altrettanto vero che si possono modificare tutte le volte che vogliamo, se sappiamo come farlo. Aperto il varco al cambiamento, la ripetizione è l’elemento attraverso cui ciò che è nuovo diventa acquisito e ciò che è acquisito diventa abitudine, la nostra nuova abitudine. Fattore 1% significa crescita graduale, cambiamento progressivo e costante, capacità di creare un sistema di abitudini che deve rimanere tale fino a quando ci fa stare bene e che occorre modificare appena si trasforma in una gabbia che non ci serve più.
Essere protagonisti del proprio cambiamento, capaci di gestire il fattore 1% significa avere sempre presente il punto di arrivo e utilizzare tutta la flessibilità necessaria a non perdere mai di vista l’obiettivo. Luca Mazzucchelli con questo libro “Fattore 1%. Piccola abitudini per grandi risultati” fa una affermazione decisiva: le cose non cambiano; siamo noi che cambiamo. Il cambiamento è una scelta i cui risultati sono assicurati se il percorso si basa su motivazione, determinazione, consapevolezza e sulla inesorabile gradualità del fattore 1%.

L. Mazzucchelli, Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati, Giunti, 2019, pp. 176, € 17.00

Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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