#Visual Journalist. L’immagine è la notizia

Se ci chiedessero ‘Chi è il #visual journalist’ penso che tutti potremmo azzardare una risposta, ma se la domanda fosse ‘Chi è davvero il #visual journalist’ sono sicura che i coraggiosi della risposta sarebbero molti meno. In un mondo come quello attuale, in cui tutto passa attraverso le immagini e, come dice il titolo, l’immagine è la notizia, la vera urgenza è imparare a ‘leggere e scrivere’ le immagini e con le immagini.
Tutti i grandi cambiamenti comportano una fase in cui le persone non hanno la cassetta degli attrezzi per poter comprendere e utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione. Oggi stiamo vivendo una fase di ‘analfabetismo visivo’ e, così come nel passaggio dall’oralità alla scrittura c’è stata l’urgenza di imparare a scrivere, allo stesso modo oggi dobbiamo essere consapevoli che

le immagini raccontano, veicolano concetti, sono esse stesse concetti.

Se non impariamo a comprendere le immagini, chi lo sa fare ha su di noi un vantaggio sostanziale che può essere etico o, nel peggiore dei casi, visual journalistmanipolativo. 
Il libro di Paolo Schianchi#Visual Journalist. L’immagine è la notizia” è indispensabile per capire davvero di cosa stiamo parlando.
È un dato oggettivo che prima di vivere dentro il mondo viviamo dentro un racconto del mondo; racconto che passa attraverso ciò che chi crea l’immagine vuole raccontare e ciò che chi legge l’immagine riesce a comprendere. Pensiamo che guardare un’immagine sia più veloce rispetto a leggere un testo. Questo è un grande “inganno percettivo” che nasce dal fatto che non ci rendiamo conto che la comunicazione per immagini è totalmente bidirezionale: come dice Paolo,

noi guardiamo l’immagine e l’immagine guarda noi.

L’immagine è la notizia, ma è anche l’emozione che suscita in noi e, così come cambiare la narrazione del mondo significa cambiarne la realtà, allo stesso modo cambiare il modo di percepire un’immagine (non l’immagine stessa) significa cambiare le emozioni che suscita e quindi il senso della notizia.
C’è una differenza sostanziale tra ristrutturazione da un lato e riprogettazione, ripensamento dall’altro. Nell’era del visual ristrutturare non basta più. Occorre riprogettare, ripensare il modo di comunicare, perché se è vero che

oggi ci informiamo guardando (…) allora forse un bravo giornalista deve anche essere capace di costruire la restituzione di una notizia non solo attraverso l’uso delle parole. (…) Il mio intento è quindi quello di guidarti in questa operazione e farti comprendere che il visual journalism non si limita alla sola ricerca grafica, atta a rendere piacevole la lettura, o ai codici di visione, ma è una nuova grammatica che sta costruendo il nostro linguaggio contemporaneo, compreso quello dell’informazione.

Otto Neurath, già agli inizi del Novecento sosteneva che

“L’educazione visiva è collegata all’estensione della democrazia intellettuale all’interno delle singole comunità e dell’intera umanità. Per una società democratica è importante avere un linguaggio comune”.

Il libro di Paolo Schianchi “#Visual Journalist. L’immagine è la notizia” è imprescindibile proprio per costruire la consapevolezza necessaria a comprendere cosa significa diventare comunicatori (visual) democratici in grado di comprendere e farsi comprendere dall’umanità.

P. Schianchi, #Visual Journalist. L’immagine è la notizia, Franco Angeli, 2018, pp. 156, € 20.00

Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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