Vision. Narra te stesso, scrivi il tuo futuro
Ci sono libri che leggiamo e ci sono libri che ci leggono. Ci sono storie nelle quali ci riconosciamo e ci immedesimiamo con il protagonista e ci sono storie delle quali i protagonisti siamo noi. Ci sono storie che accadono e ci sono storie che occorre far accadere.
“Vision. Narra te stesso, scrivi il tuo futuro” di Alessandra Perotti è un libro che ci legge, che racconta una storia la cui trama esiste già, ma che occorre far accadere, della quale siamo noi i protagonisti.
Spesso, in riferimento ai libri che mi colpiscono molto, uso la metafora del viaggio, perché il viaggio è, in assoluto, l’elemento all’interno del quale trovano una propria collocazione molte emozioni, molti sentimenti e molte delle nostre ragioni. Un viaggio è sempre un’avventura e ogni esplorazione che si rispetti parte da una mappa. La mappa di “Vision” è il suo indice, la sequenza dei concetti e delle azioni che segnano le tappe fondamentali di questa esplorazione alla ricerca di un tesoro dal valore inestimabile, alla ricerca di noi stessi.
“La Vision siamo noi alla massima potenza. Consapevoli del posto che ci spetta nel mondo e del dono che portiamo”
Questo è il tesoro da trovare, è l’obiettivo del viaggio, che viene esplicitato subito, all’inizio del percorso stesso. Nessun mistero, proprio come per gli eroi che hanno compiuto imprese mitiche o anche solo coraggiose. Giasone, Ulisse, Dante, Jim il protagonista de “l’Isola del tesoro”, Phileas Fogg de “Il giro del mondo in 80 giorni”, hanno tutti chiaro il motivo del viaggio. Nessuno di loro parte a caso e tutti sono disposti a correre i rischi di un’avventura che li cambierà in modo definitivo e irreversibile.
Insisto su questo aspetto, perché leggere questo libro significa essere pronti per un viaggio vero, uno di quelli in cui non si può essere gregari o comparse, ma solo protagonisti. Un’esperienza non facile, ma certo non impossibile.
“Costruire la nostra Vision comporta impegnarsi ogni giorno nella realtà quotidiana, a livello mentale, fisico e spirituale”
Un percorso che si realizza attraverso un tempo, il nostro tempo, da intendere come il continuum delle tre dimensioni passato, presente e futuro, costituite dagli avvenimenti che ci definiscono, quelli accaduti e, per differenza quelli che non si sono realizzati, quelli attuali, che viviamo o che vorremmo vivere e quelli che ci piacerebbe dessero consistenza al nostro futuro.
Le parole non sono mai poco importanti e men che meno lo sono in questo frangente, perché se accettiamo quello che dice Alessandra, ovvero che
“la Vision siamo noi all’ennesima potenza”
deve essere immediatamente chiaro cosa sia la Vision. È più facile costruire il significato per differenza, partendo da cosa non è.
Non è solo un sogno, perché significherebbe che ci sono componenti indefinite, per così dire “in alone”, e significherebbe anche che non c’è nessuna garanzia di realizzazione.
Non è solo un obiettivo, perché tale termine si riferisce a qualcosa di oggettivo, esterno alla nostra persona, alla realizzazione del quale siamo proiettati nel nostro futuro. Qualcosa di molto importante, ma di circoscritto, limitato, transitorio, un traguardo nel quale sarebbe decisamente riduttivo identificarsi totalmente.
Non è solo un progetto, perché progettare è indispensabile, ma non è sinonimo di realizzare, concretizzare.
Non è solo speranza, perché di solito alla speranza tendiamo a dare una valenza poco attiva e molto attendista; si spera in un’entità esterna a noi, perché interceda e permetta l’avveramento, appunto, delle nostre speranze.
Sogno, obiettivo, progetto, speranza, sono tutti elementi che si proiettano nel futuro, che descrivono qualcosa che ancora non è. Ecco perché, pur essendo aspetti importantissimi, non possono essere la Vision, perché la Vision è; e se è vero come è vero che
“la Vision siamo noi stessi, ora”,
compiere questo viaggio significa andare alla ricerca di ciò che siamo, definirci chiaramente e rendere concreta la nostra natura, la nostra vera essenza.
L’eroe, permettetemi di usare questo termine senza considerarlo eccessivo, non parte mai per un viaggio senza gli strumenti che gli permettano di affrontarlo. La mappa, l’ho detto, è l’indice rispetto al quale il libro è la parte interattiva della mappa. Per iniziare il percorso non occorre fare altro che cominciare a leggere, una lettura che ci accompagna passo passo dalla casella di partenza (noi inconsapevoli della nostra Vision) all’arrivo (noi realizzatori consapevoli della nostra Vision).
Steve McCurry, il mio fotografo preferito e viaggiatore spesso “estremo”, dice che
“il significato del viaggio è il viaggio stesso”.
Ecco perché vi ho rivelato solo la meta di questa avventura, nella consapevolezza che, come ci insegnano gli antichi, qualunque meta non è mai il punto di arrivo, ma il punto di svolta.
Nessuna anticipazione sulle tappe e nessun punteggio che ne descriva il livello di complessità, perché per ciascuno di noi si tratta di un viaggio diverso con un coefficiente di difficoltà variabile. Però c’è un elemento che ancora non ho rivelato e riguarda la cassetta degli attrezzi con la quale si affronta questo percorso. L’arma più potente dell’eroe che parte alla ricerca della Vision è la scrittura. Sì avete letto bene: alla ricerca della propria Vision si va soprattutto con la scrittura, quindi oltre al libro è indispensabile procurare tutto ciò che occorre per scrivere, ciascuno secondo le proprie abitudini.
Io, ad esempio, amo la penna stilografica con l’inchiostro rigorosamente nero e scrivo sempre a mano, possibilmente su un quaderno senza righe o quadretti. Ciascuno scelga liberamente, perché è fondamentale essere a proprio agio.
Prima che iniziate questo “vostro” viaggio, voglio spendere una parola sul significato del termine “eroe”. C’è la convinzione che l’eroe sia un superuomo, un’entità che viaggia su un livello altro e oltre rispetto a quello dei semplici uomini; non è affatto così.
L’eroe è tale proprio in virtù della sua normalità in ragione della quale si arrabbia, sbaglia, soffre, piange, ha momenti di sconforto. La vera grande caratteristica che rende tale l’eroe è la sua determinazione a crederci, a provarci, a non mollare mai. Il primo passo di ogni scelta non è raggiungere l’obiettivo, ma accettare il cambiamento che porta con sé.
Leggete questo libro, concedetevi la possibilità di essere eroi in viaggio, alla scoperta (non ricerca, scoperta) della vostra Vision.
A. Perotti, Vision. Narra te stesso, scrivi il tuo futuro, EIFIS Editore, 2018, pp. 207, € 19.00