La misura eroica. L’esperienza di superare se stessi

La misura eroica. Il mito degli Argonauti e il coraggio che spinge gli uomini ad amare” è il nuovo libro di Andrea Marcolongo, la scrittrice che afferma di non riuscire a pensare al presente se non attraverso la lezione degli antichi. L’eroe di riferimento è Giasone, protagonista di uno dei miti più antichi al mondo. Mito secondo il quale l’eroe greco, insieme a un gruppo di giovani ragazzi, compie il primo viaggio per mare alla ricerca del misterioso vello d’oro. La nave su cui viaggiano si chiama Argo e da essa prendono il nome le loro avventure, le Argonautiche raccontate da Apollonio Rodio.La misura eroica
Ancora un viaggio in mare che è reale e metaforico; Giasone naviga davvero e con lui il lettore anche se solo metaforicamente. Del resto, Giasone sapeva bene che “non si può raggiungere la meta se non ci si mette in viaggio” e lo stesso vale per noi. Bisogna però comprendere il significato della parola meta;

gli antichi sapevano che qualunque meta non è mai il punto di arrivo: è il punto di svolta. E che il senso di qualunque scelta, di qualunque viaggio, non è mai solo dove si arriva: tutto sta nel perché si parte.”

Andrea Marcolongo fa molta attenzione al legame tra ogni parola e il suo significato, perché possedere le parole che dicono significa anche essere padroni di ciò che si dice.
Un esempio? il vero significato della parola eroe in cui è racchiusa la chiave del libro.

La misura eroica era data dall’esperienza di superare se stessi, non dal risultato. Fallire non contava: eroe non era chi vinceva, ma chi ci aveva anche solo provato. Chi aveva accettato la sfida di misurarsi in qualcosa più grande di sé, per diventare grande per sempre.”

Se non entriamo in contatto profondo con questa parola, non possiamo capire appieno il significato di questo viaggio e nemmeno quanto ci siamo allontanati dalle nostre origini. Essere eroi, nella valenza etimologica del termine, significa darsi la possibilità di sfidare se stessi per oltrepassare il limite, la nostra linea d’ombra.
L’eroismo di oggi è solo quello di chi ce l’ha fatta, di chi ha vinto; per gli antichi eroe era chi si assumeva la piena responsabilità della sua vita, che non voleva necessariamente arrivare primo, ma mai secondo a se stesso e ai propri valori di riferimento.
Se ci riappropriamo del significato vero dell’eroismo, usciamo dall’assurda frustrazione del fallimento e ci concediamo la meraviglia e la liberazione di scoprire

che il primo passo di ogni scelta non è raggiungere l’obiettivo, ma accettare il cambiamento che porta con sé”.

Il vero viaggio per ciascuno di noi è scoprire la nostra misura eroica, quanto siamo disposti a metterci in gioco e rischiare per raggiungere non una meta qualsiasi, ma la nostra meta, il nostro punto di svolta.

Scegliere di diventare altro da quello che siamo, di diventare chi vogliamo prevede sempre un definitivo abbandono. (…) L’invisibile valigia della nostra vita passata ci segue in ogni nostro viaggio, breve o lunghissimo che sia. Sta a noi sceglierne il peso, perché la memoria ignora la legge di gravità. Può essere piuma o fardello in base a come sappiamo vivere la duplicità dell’abbandono, che è dolore insieme a liberazione, libertà insieme a rimpianto e soprattutto è paura.

Sono affascinata dal greco e dal latino dai tempi della quarta ginnasio e in greco mi sono laureata, quindi sono totalmente di parte nel consigliarvi di leggere questo libro.
Però vorrei che leggeste le intenzioni con cui l’autrice ha raccontato questo viaggio:

Con il mito degli Argonauti e le parole del mare, vorrei condurvi attraverso quella soglia che siamo chiamati a varcare ogni volta che qualcosa di potente ci accade e ci cambia per sempre. (…) Spero che questo libro vi aiuti ad amare di più, a ridere di più, a chiedere di più alla vita, a vincere la paura di decidere quando la vita vi chiede un parere. E soprattutto a trovare non le parole giuste, ma le parole vostre.”

A. Marcolongo, La misura eroica. Il mito degli Argonauti e il coraggio che spinge gli uomini ad amare, Mondadori, 2018, pp. 208, € 17.00

Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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