“Io no”. A volte si vince, a volte si impara

Lorenzo Licalzi nella vita fa lo psicologo e “Io no” è il suo primo romanzo. È la storia di una famiglia milanese benestante raccontata dai quattro protagonisti: due uomini, i fratelli Flavio e Francesco e le due donne Laura ed Elisa.
 Francesco ha trent’anni e lavora senza nessuna convinzione nell’azienda del padre. È uno spirito libero, appassionato di filosofia e di musica alla quale per un po’ si dedica, ma senza avere la testa giusta per farlo. Flavio è il fratello maggiore di Francesco e porta avanti con ottimi risultati l’azienda di famiglia. È sposato con Laura e padre di due figli; un uomo letteralmente tutto casa e lavoro, più lavoro che casa. Laura è una donna bella e raffinata che gestisce, più per hobby che per reale necessità, un negozio di antiquariato. Ama fare la bella vita e si è data l’obiettivo di cambiare il cognato Francesco del quale non sopporta il disordine, il suo essere così “selvaggio”, il suo approccio alla vita e al mondo. io noLaura è convinta che Francesco abbia solo bisogno di trovare la donna giusta, quella capace di fargli battere il cuore e di fargli mettere la testa a posto. È a questo punto che entra in campo Elisa, giornalista amica di Laura, che potrebbe essere la donna giusta per Francesco. Lorenzo Licalzi costruisce un romanzo a quattro voci, nel quale sono i protagonisti che descrivono i fatti, attraverso una staffetta in cui ognuno di loro racconta ciò che accade dal proprio punto di vista. Gli episodi che costituiscono la trama di “Io no” e la storia della vita di Francesco, Flavio, Laura ed Elisa, sono sempre gli stessi, ma il punto di vista che cambia permette di entrare in confidenza con i personaggi e con i loro stati d’animo. Di fronte a una stessa situazione, ciascuno reagisce in modo diverso ed è solo attraverso il loro racconto che il lettore può capire le reazioni, le risate, le arrabbiature, i colpi di testa che accompagnano questa saga familiare per circa trent’anni. Lorenzo Licalzi è un maestro nel descrivere le situazioni, che potrebbero essere di ciascuno di noi, attraverso le reazioni, i sentimenti, le emozioni, i ragionamenti dei quattro personaggi. Il romanzo è diviso in due parti. La prima è veloce, frizzante come i protagonisti che si raccontano nella loro giovinezza quando sono spensierati, sognatori, pieni di aspettative verso il futuro e la vita. Tanti episodi della vita di ciascuno, nei quali il lettore si trova catapultato dalle quattro voci narranti. Di questa prima parte sono protagonisti la spensieratezza, i sogni, il futuro, l’amore. Man mano che il lettore ascolta Francesco, Flavio, Laura ed Elisa, capisce quali sono le dinamiche relazionali che li legano tra loro e quale groviglio di situazioni ha creato per loro la situazione nella quale li vediamo adesso, mentre raccontano. Nella seconda parte i protagonisti diventano adulti e anche la vita prende direzioni diverse, più serie, fino a diventare drammatiche. I rapporti tra i quattro ragazzi sono chiari e definiti: Flavio e Laura, Francesco ed Elisa (Laura aveva avuto ragione a pensare che fosse la donna giusta per il cognato) sono due famiglie, finalmente, e questa è la sistemazione definitiva dopo anni non proprio così chiari, ma lo scoprirete solo leggendo “Io no”. 
Lorenzo Licalzi racconta le stagioni della vita attraverso i sentimenti, le emozioni e tutto ciò che succede nel cuore e nell’anima; a partire da quell’Io no che diventa il titolo e non potrebbe essere diversamente. Quattro caratteri, quattro punti di vista, quattro modi di concepire la giovinezza, l’amore, il lavoro, la vita, la famiglia, il destino. La trama, gli accadimenti, a volte possono sembrare anche prevedibili, e un po’ artefatti, ma va bene, perché sono funzionali a mettere in luce la natura umana che è ciò che all’autore interessa davvero raccontare. 
Un romanzo che mi ha fatto divertire e a tratti anche arrabbiare. Un romanzo che Lorenzo Licalzi, da psicologo, racconta mettendo al centro i sentimenti, tutti i sentimenti, le emozioni e gli stati d’animo di cui siamo fatti.

L. Licalzi, Io no, BUR, 2019, pp. 219, € 10.00

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Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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