The Game. Il gioco va avanti e noi stiamo giocando

(…) questa è la ragione per cui sto scrivendo questo libro: mi attira andare ad abitare un po’ là dove la rivoluzione che stiamo facendo sbianca, ammutolisce, si inabissa. Dove non capiamo i suoi movimenti, dove nasconde il senso delle sue mosse, dove nega l’accesso alle radici di quel che fa. Dove ci appare come una frontiera misteriosa. Praterie sconfinate, non un camino che fuma, all’orizzonte. Nessuna indicazione. Giusto il racconto di qualche pioniere. 
Non vorrei dare l’errata sensazione che io abbia delle risposte e che sia qui per spiegare. 
Ma delle mappe le ho, sì. Certo, fino a quando non mi metto in viaggio non posso sapere se sono affidabili, precise, utili.
Scrivo questo libro per fare questo viaggio.

Se accettiamo, con Harari, che studiare storia non significa studiare il passato, ma il cambiamento, allora “The Game” di Alessandro Baricco è un manuale di storia. Un viaggio che l’autore compie per capirne lui per primo il senso e la destinazione. L’indagine riguarda un preciso arco temporale, che va dal 1978 al 2016, ovvero dall’archetipo del gioco Space Invaders ad AlphaGo. Come in ogni manuale che si rispetti, questa finestra temporale è, a sua volta, suddivisa in tre tappe che, secondo Baricco, sono quelle fondamentali per capire l’evoluzione che ci ha portato dall’era analogica a quella digitale:

  • 1978 – 1998, l’Epoca classica, ovvero la fase in cui si trovano i presupposti per il grande cambiamento
  • 1999 – 2007, la Colonizzazione in cui cominciamo a vedere gli effetti di ciò che sta succedendo
  • 2008 – 2016, l’epoca del Game vero e proprio, nel quale siamo tuttora immersi.

Baricco non è un esperto informatico, non è un nativo digitale e non è nemmeno un nerd, ma uno scrittore e un umanista. Non è un nostalgico del Novecento e vuole comprendere, capire le regole del gioco, The Game, nel quale anche lui è coinvolto. The Game
Ci sono domande alle quali occorre rispondere: che posizione occupa l’uomo nella rete? Che responsabilità ha nella costruzione del gioco? Quali sono le regole del Game?
Sono domande importanti e le risposte non sono così immediate come sembra. La prima proposta interpretativa di Baricco è il rovesciamento dell’iceberg della conoscenza. Ciò che vediamo in superficie è solo una piccola parte di tutto il complesso e, soprattutto, è la parte finale, quella che racchiude gli effetti di un movimento ben più corposo e significativo. Movimento con cui l’uomo diventa ciò che è adesso, nell’era digitale. L’evoluzione tecnologica che ha creato il nuovo tipo di uomo è una scelta che nasce dalla volontà di prendere le distanze da un modello analogico che comincia a stare stretto, già solo per i limiti spazio temporali all’interno dei quali è costretto a rimanere. E così come la spada era lo strumento con cui i cavalieri combattevano per un mondo migliore, o quanto meno diverso, allo stesso modo la tecnologia, lo smartphone nello specifico, è la “spada” dell’era digitale. Le logiche darwiniane funzionano ancora e il principio è sempre quello della adattabilità, e anche questa volta, non siamo vittime di una mutazione adattativa inarrestabile, ma ne siamo che ci piaccia o no, i promotori. La ‘propulsione evolutiva’ nasce, come già detto, dalla volontà di prendere le distanze da una realtà, quella del secolo scorso, che non soddisfa più; prendere le distanze dalla gabbia spazio temporale imposta dalla bidimensionalità dell’esistenza prima del web, dalle intermediazioni delle figure uniche depositarie di alcuni saperi ai quali era impossibile accedere senza il loro intervento, dalla profondità teorica del mondo delle idee e delle ideologie.

Boicottare i confini, tirare giù tutti i muri, allestire un unico spazio aperto, demonizzare l’immobilità”:

questi sono gli obiettivi della cultura digitale, per raggiungere i quali stiamo giocando a The Game.
The game” di Alessandro Baricco è un viaggio attraverso tempi e luoghi che solo apparentemente abbiamo capito appieno. Questo libro contiene delle mappe ed è esso stesso una mappa, che ci permettono di guardare, analizzare e comprendere un percorso che abbiamo già compiuto una prima volta forse senza la necessaria consapevolezza.


«[…] In vent’anni la rivoluzione è andata ad annidarsi nella normalità – nei gesti semplici, nella vita quotidiana, nella nostra gestione di desideri e paure. A quel livello di penetrazione, negarne l’esistenza è da idioti ma anche presentarla come una metamorfosi imposta dall’alto e dalle forze del male inizia a diventare piuttosto arduo. Di fatto, ci rendiamo conto che nelle consuetudini più elementari del nostro vivere quotidiano ci muoviamo con mosse fisiche e mentali che solo vent’anni fa avremmo a mala pena accettato in nuove generazioni di cui non capivamo il senso e denunciavamo il degrado»

L’autore di questo saggio non ha le risposte e tanto meno quelle definitive; aveva bisogno di fermarsi a riflettere per cercare di comprendere. Non giudicare, comprendere. Baricco ricostruisce l’anatomia di un cambiamento che senza esagerazioni definisce “rivoluzione”. Lo ricostruisce per sé, ma anche per noi lettori, perché si può comprendere la contemporaneità nella quale siamo immersi solo cercando il distacco critico necessario a vedere le cose dall’esterno, dall’alto, magari senza troppo coinvolgimento emotivo.

È come se Baricco, con questo libro, volesse in qualche modo spiegare il gioco, “The Game”, appunto, fare chiarezza su ciò che ci è accaduto in attesa di ciò che accadrà. Propone la sua lettura dei fatti, la sua interpretazione, senza nessuna presunzione di verità. Possiamo essere d’accordo oppure no, non importa. Quello che però non possiamo fare è evitare di riflettere su questa proposta interpretativa e confrontarci con The Game. Che ci piaccia o no, abbiamo costruito noi le regole di questo gioco che abbiamo iniziato a giocare cinquant’anni fa dal livello 1. Non so dire a che livello siamo né quanti ancora ce ne siano da giocare. Quello che è certo è che il gioco non si ferma; cambieranno le regole e gli obiettivi, ma The Game va avanti e noi stiamo giocando.

Alessandro Baricco, The Game, Feltrinelli, 2018, pp. 325, € 18.00

Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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