Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo

Quali strumenti possiamo lasciare ai nostri figli per interpretare il mondo in perenne mutamento in cui viviamo? Come possiamo far fronte alla valanga quotidiana di notizie deprimenti che ci arriva dai media, dai social e dalla politica? Perché prestiamo più attenzione alle notizie negative, quelle che ci danno l’impressione che tutto stia lentamente, ma inesorabilmente, andando a rotoli? Di quali irragionevoli pregiudizi è vittima il nostro pensiero?

Queste sono solo alcune domande a cui risponde ‘Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo’. L’autore, Hans Rosling, medico, statistico e accademico svedese, parte dalla definizione di factfulness, ovvero la visione del mondo basata sui fatti.
I fatti, oggettivi, concreti, tangibili, analizzabili, confutabili, comparabili, sono l’unico punto di partenza corretto per cercare di recuperare una percezione del mondo e di ciò che in esso accade il più veritiera possibile.
La prima obiezione, che può venire in mente a ciascuno, è che nell’epoca in cui viviamo, non è affatto difficile reperire i dati, quindi come è possibile che non siano quasi mai alla base delle analisi e delle valutazioni che facciamo in merito alle situazioni che viviamo o che veniamo chiamati ad analizzare?
Il problema, a quanto pare, sta proprio nella sovrabbondanza di informazioni dalla quale siamo sommersi e di fronte alla quale Yuval Noha Harari afferma che

in un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere.

La chiave di volta quindi è il recupero della lucidità, che significa pragmatismo e capacità interpretativa, ma soprattutto la capacità di approcciare i fatti senza le sovrastrutture interpretative che provocano le storture percettive della nostra mente. Due filtri pericolosi che portano a una visione distorta del mondo in cui viviamo. 
Secondo Hans Rosling le ragioni – che nell’indice definisce istinti – per cui non capiamo il mondo sono dieci:factfulness

  • istinto del divario
  • istinto della negatività
  • istinto della linea retta
  • istinto della paura
  • istinto delle dimensioni
  • istinto della generalizzazione
  • istinto del destino
  • istinto della prospettiva singola
  • istinto dell’accusa
  • istinto dell’urgenza

Non voglio anticipare nulla di quanto spiegato alla perfezione in ‘Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo’; dico solo che questi istinti entrano in gioco, a seconda delle circostanze, ogni volta che ci approcciamo alla realtà in cui viviamo o a un fenomeno che vogliamo analizzare e comprendere. Sono filtri che non riusciamo a controllare e che condizionano in modo importante la nostra capacità di analisi e le conclusioni alle quali arriviamo. Per dirla in modo meno diplomatico, sono questi istinti che ci impediscono di capire il mondo e ci fanno vedere tutto molto più nero di quanto non sia realmente.
Qual è l’antidoto? Neanche da dire: imparare ad applicare sempre la factfulness, senza eccezioni. Ogni capitolo del libro analizza un istinto sia dal punto di vista teorico che pratico; l’autore riporta molti aneddoti che lo hanno visto protagonista o dei quali è stato spettatore e questo aiuta a comprendere molto bene la pericolosità delle nostre interpretazioni non basate sui fatti e, di contro, l’importanza della factfulness. Ognuna delle dieci ragioni che ci impediscono di comprendere il mondo richiede un’aderenza pedissequa ai fatti, una factfulness, ben precisa: ogni capitolo analizza l’approccio sbagliato e propone le azioni correttive senza possibilità di fraintendimento.

Esiste la possibilità che un giorno tutti abbiano una concezione del mondo basata sui fatti? I grandi cambiamenti sono sempre difficili da immaginare, ma è possibilissimo e sono convinto che succederà, per due semplici ragioni. Primo: una visione oggettiva della realtà aiuta a orientarsi nella vita, proprio come un Gps accurato aiuta a orientarsi in una città. Secondo, e probabilmente più importante: una visione oggettiva della realtà è più rassicurante. Genera meno stress e disperazione della concezione drammatica, semplicemente perché quest’ultima è negativa e spaventosa.

Perché leggere questo libro? Perché è un bellissimo modo per comprendere quante volte, più o meno consciamente, utilizziamo un approccio sbagliato per comprendere noi stessi, gli altri e le situazioni in cui siamo immersi. E poi perché

Quando sposiamo una visione del mondo basata su elementi di fatto, vediamo che la realtà non è brutta come sembra e capiamo cosa fare per continuare a migliorarla.

 

H. Rosling, O. Rosling, A. Rosling Rönnlung, Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo, Rizzoli, 2018, pp. 363, € 20.00 (trad. R. Zuppet)

Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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