Tra ‘amare’ ed ‘essere amati’ cosa scegliereste?

Il fucile da caccia di Inoue Yasushi è un piccolo Adelphi rosa; 101 pagine da leggere senza soluzione di continuità.
La struttura del racconto è molto chiara e consta di cinque elementi. Un poeta pubblica, su richiesta dell’amico editore, una poesia su una rivista venatoria il cui titolo è Il fucile da caccia. Josuke Misugi, un cacciatore, si riconosce nel personaggio descritto nella poesia e scrive al poeta. A seguire, gli spedisce tre lettere molto personali, pregandolo di leggerle e distruggerle subito dopo. Raccontano, se lette in sequenza, la storia di tre donne, Shoko, Midori e Saiko, le cui vite sono collegate tra loro, e ognuna delle quali ha un motivo per lasciarlo.il fucile da caccia
Lo stile di questo romanzo è semplice ed essenziale, caratteristiche che lo rendono praticamente perfetto. Le parole sono scelte in modo accurato e trasmettono calma, pur nella tensione sottesa, che non abbandona il lettore dalla prima all’ultima riga.
La narrazione della vicenda è affidata alla scrittura delle tre donne che raccontano tredici anni di silenzi reciproci. Ogni lettera racconta una prospettiva della vicenda che le unisce e, al tempo stesso, le divide. Si aggiungono il punto di vista del protagonista maschile, quello dell’autore e il nostro di lettori.
Non ci sono dialoghi, solo una poesia e quattro lettere. Il compito di raccontare anche ciò che non si può dire, è affidato alla parola scritta.
Il tutto ruota attorno al tema dell’amore, visto e vissuto nelle sue declinazioni, coniugale e lecito, clandestino e illecito. Queste dimensioni amorose si alternano in un equilibrio sottilissimo, ma allo stesso tempo stabile, che si insinua nella apparente normalità delle esistenze. La minaccia più grande della struttura delle vite dell’uomo e delle tre donne è nella rabbia che rimane inespressa anche alla fine, quando tutto è rivelato. Inoue Yasushi in questo suo romanzo di esordio, ci pone di fronte a una riflessione interessante. Ammettendo che sia vero che ogni essere è abitato da una vita segreta, inavvicinabile, l’amore vero, quello davvero degno di essere vissuto fino in fondo è quello coniugale e lecito o quello clandestino e illecito? Esiste l’amore impossibile o è una contraddizione linguistica che definisce un concetto inesistente? Tra ‘amare’ ed ‘essere amati’, cosa scegliereste? La felicità sta nell’amare o nell’essere amati?

Inoue Yasushi, Il fucile da caccia, Adelphi, 2004, pp.101, € 9.00

Cecilia Mattioli

Lavoro con le persone. Amo leggere. Amo scrivere. Provo entusiasmo per qualsiasi cosa mi faccia crescere e non mi stanco mai di imparare

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